Nuovi familiari
Mc 3,13-21.31-35
13Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. 14Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare 15con il potere di scacciare i demòni. 16Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, 17poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; 18e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo 19e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. 20Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. 21Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 33Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
§
Prima di questi fatti…
o Vino nuovo in otri nuovi; una novità radicale.
o Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, Il Figlio
dell’uomo è Signore anche del sabato; il primato delle relazioni.
o L’Israele ufficiale rifiuta Gesù e si propone di eliminarlo (3,6)
§
Tra i due brani: la
bestemmia contro lo Spirito Santo.
§
Salì sul monte – Il monte è
il luogo dell’incontro con Dio, della presenza di Dio in relazione all’umanità.
questo gesto di Gesù ricorda Mosè (ad es. in Es 19,3). Gesù è Dio, sceso in
terra a convocare il suo popolo, quello fedele, dopo che parte del popolo era
diventata infedele a Dio e non aveva saputo riconoscerlo, anzi, lo aveva
rifiutato (3,6). Nel vangelo secondo Marco Gesù non compirà più questo gesto,
§
Chiamò a se: non è un
semplice “riunire”, è una chiamata solenne che suppone un’autorità, una
convocazione divina. Quelli che Gesù chiama a se, costituiscono il nuovo popolo
di Dio.
§ Quelli che
voleva; Quelli che si è compiaciuto di chiamare, o
dei quali si è compiaciuto… una
volontà amorevole quindi, ma sempre un criterio impossibile da comprendere per
gli uomini. La chiamata di Dio, quella ad essere credenti, e quella specifica
che modella la nostra forma di vita, sfugge ai nostri criteri di valutazione.
§ Andarono da
lui; alla chiamata fa seguito una risposta, che
è di tipo pratico. Silenziosamente, senza interrogare se stessi, Gesù, e
realtà, questi chiamati vanno da lui.
§
Perché chiamati?
§
Per stare con lui > un atteggiamento permanente di relazione da
imparare. Stare con il Dio che sta con noi.
§
Per predicare > Coinvolgere: la relazione con Gesù non è esclusiva.
Si propone a tutti nel rispetto della libertà. Prima Israele si sentiva centro
di attrazione, ora sarà “base si propulsione”.
§
Per scacciare i demoni > il simbolo per eccellenza della liberazione
dell’uomo da ogni male.
§
§
I dodici…
Ä
Simone: nome nuovo, vita nuova.
Ä
Giacomo e Giovanni, figli di
Zebedeo, figli del tuono. Torna il legame con il padre, un uomo he ha lasciato
un segno forte nei figli: Il tuono è un segno di potenza incontrollata. Nell’AT
rappresenta anche…
Ä
Una lista di nomi senza specificazioni… perché non conta se saranno ricordati, se sembreranno importanti
agli occhi del mondo non importa: l’importante è la risposta alla chiamata.
Ä
Simone il cananeo: l’espressione
significa “il fanatico”. Un uomo particolarmente integralista, forse anche
sanguino (probabilmente uno zelota)
Ä
Giuda Iscariota, un nome che
si commenta da solo. Davanti a Dio nessuno ha un futuro di perdizione già
scritto, tutti invece sono chiamati ad accogliere la possibilità di entrare a
far parte del regno.
§
È fuori di sé… i suoi familiari sanno che quello di Gesù è un gioco
pericoloso, che lo mette contro il potere ufficiale.
§
…infatti il potere ufficiale cerca di calunniarlo in modo molto
pesante (è posseduto… vedi la pericope che abbiamo saltato: Mc 3,22-30)
§
La folla, che diventa un ostacolo perfino
per i bisogni primari, (NB, “mangiare pane” può significare anche lo studio
della legge) è riunita intorno a Gesù, è ora l’immagine del popolo nuovo. Forse
un raduno di scontenti, che vedono in Gesù la possibilità di un rinnovamento.
§
A questo punto vanno da Gesù i suoi familiari. Il verbo “giunse”,
espresso al singolare ci fa pensare che l’attenzione sia tutta sulla madre. L’anonimato
di queste persone fa pensare che Marco voglia rappresentare delle relazioni. La
madre, l’origine umana di Gesù, i fratelli, coloro che condividono questa origine, forse
in riferimento agli abitanti di Nazareth.
§
La scena che si costituisce è molto
originale. Tra “i familiari” e Gesù c’è una folla di possibili aderenti al
messaggio di questo maestro, che sono anche i possibili membri del nuovo
Israele.
§
Gesù prende posizione: egli non si
sente legato a nessuno dal punto di vista umano, ne alle sue origini, ne alle
consuetudini, ne alla legge di Israele. Egli ha rotto definitivamente con ogni
legame, no per disprezzarlo però, ma per rinnovarlo. Il regno nuovo è
soprattutto il luogo delle relazioni nuove, costituite su un solo fondamento:
quello dell’amore che si costituisce tra chi sceglie e chi si lascia scegliere.
In questo modo non ci sono più strade privilegiate, ne consuetudini di vita
particolari a caratterizzare l’appartenenza al regno, ma solo il criterio delle
relazioni nuove, abitate da Dio, quindi salvate.
§ Alcuni
spunti per cercare il “senso spirituale”
Alla
presenza di Gesù l’umanità si divide in due: hi accoglie e chi rifiuta, chi
cerca di comprendere e chi giudica.
Gesù non si
lascia condizionare dalle “radici umane”, ne dalle proprie ne da quelle di chi
gli sta davanti. La sua proposta è per tutti quelli che decidono di aderirvi.
Non esistono altri criteri di adeguatezza.
La fede
diventa medicina per i nostri condizionamenti umani, perché ci fa abbandonare
un modo “vecchio” di entarare in relazione con gli altri, basato su leggi e
giochi di potere, su giudizi, precomprensioni, meccanismi frustranti. Il
credente, dentro la relazione con Gesù, accoglie una grazia che fa entrare la
salvezza anche nelle altre relazioni.
Il piano del fare e quello
dell’essere: Fare la volontà di Dio significa contribuire a compiere il suo
“sogno” per l’umanità che è il regno… questo “fare” dunque significa lasciarsi
abitare, lasciarsi salvare, lasciarsi plasmare, condividere il sogno… quello
della liberazione da ogni forma di male…
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