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venerdì 16 maggio 2014

Fragili e preziosi

Gv 10, 1-10

«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.


Le pecore: fragili, attaccabili, indifese, eppure così importanti per il popolo d’Israele, tanto da diventare un’immagine del popolo stesso. Un popolo con il suo Dio come un gregge con il suo pastore.
Anche noi siamo così, fragili e preziosi, indifesi e teneramente amati.
Siamo Fragili, perché siamo attaccabili. La porta di ingresso principale della nostra persona è fatta di libertà, conoscenza, decisione, ma quante volte ciò che ci ritroviamo dentro il cuore e dentro la mente non viene da lì! Quanti condizionamenti, quante idee, quanti pregiudizi si infilano dentro di noi senza che li vogliamo. Vivono nella realtà, riempiono le nostre giornate, pian piano si fanno strada nelle fenditure della nostra persona che sono i limiti, un po’ di pigrizia, un po’ di superficialità… Tutte queste cose però, finiscono per rubarci inutilmente la serenità, per uccidere senza motivo i nostri sogni e progetti, per scoraggiare i nostri cammini, per distruggere la nostra fragile relazione con Dio, ci convincono che tutto è uguale, tutto è passeggero, tutto si può giustificare.
Abbiamo bisogno di lasciarci difendere da questi attacchi. Abbiamo bisogno del Pastore, che con la sapienza della sua Parola ci faccia da porta, per chiudere fuori gli inganni, per aprirci il cammino su strade sicure. Abbiamo bisogno che lui guidi i nostri passi ed imprima la direzione. Lui Conosce il nostro nome, la nostra intimità. Sa chi siamo e ci considera preziosi, uno ad uno. Abbiamo bisogno di familiarizzare con la sua voce, quella straordinari voce che ancora oggi risuona nel nostro cuore grazie al Vangelo, una voce di verità, di perdono, di amore, di vita nuova.
La presenza del pastore è disinteressate, per questo possiamo fidarci di lui; la voce di Cristo ci raggiunge per darci gratuitamente sapienza e vita, per questo possiamo abbandonarci senza timore alla sua guida!
Dovremo ritornare a crederci: il Vangelo è una voce familiare, piena di Amore, che ci guida! Una voce da desiderare, da ascoltare ogni giorno; un tesoro preziosi da accogliere e custodire.