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martedì 21 novembre 2017

Mostraci il tuo volto - secondo incontro

Il lebbroso purificato

 Mc 1,40-45

1Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.

3Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. 5Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».

6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?».

8E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico «Ti sono perdonati i peccati», oppure dire «Àlzati, prendi la tua barella e cammina»? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, 11dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua». 12Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».




§ Dopo la guarigione del lebbroso (Mc 1,45) Gesù era stato costretto a rimanere fuori dai villaggi. Dopo qualche giorno vi ritorna, e subito si diffonde la voce di lui. Gesù attira molta gente, ma per la maggior parte dei casi questa folla è spinta solo da curiosità, o comunque non ha motivazioni sufficienti per coinvolgersi con Gesù.

§ Davanti a tutta questa gente Gesù annuncia la Parola. La priorità del Maestro è chiara: offrire a tutti la buona notizia (vangelo) che in lui, Dio è presente in mezzo al suo popolo, e nel suo Amore vuole compiere per i suoi figli il miracolo della guarigione e della vita nuova.

§ Ad un tratto la scena cambia. Quattro uomini ne portano un quinto, paralitico, su una barella. La loro fiducia in Gesù è evidente: a costo di portare il paralitico ai suoi piedi tentano ogni strada. Decidono di togliere parzialmente la copertura della casa (cosa possibile vista la fattura delle case) affrontando una situazione faticosa e complessa. Il primo ostacolo che affrontano è proprio quello della folla, indifferente e insensibile al punto da formare un muro impenetrabile.

§ Ci si aspetterebbe che Gesù, vista la fede di chi lo ha portato a lui, guarisca il paralitico. Il Maestro invece decide di tirar fuori il tema del peccato. I miracoli che egli compie sono solo un segno della sua missione. Il potere di guarire miracolosamente il corpo è segno del suo potere di guarire l’uomo in maniera molto più profonda, liberandolo dalla malattia spirituale del peccato.

§ Le sue parole sono piene di Amore (figliolo). Nello stesso momento rivelano il peccato e lo tolgono. Nessuno fino a quel momento avrebbe potuto sapere che quell’uomo è peccatore, Gesù lo sa perché sa leggere nella profondità del cuore. Egli però non è venuto a condannare o a svergognare, ma per liberare, guarire; la sua Parola è potente: mentre dichiara il peccato lo perdona, lo cancella. Quell’uomo è ristabilito nella sua relazione con Dio perché era peccatore ma non lo è più.

§ …per capire meglio… Il peccato è descritto dall’AT con molte parole che rendono l’idea del “mancare il bersaglio”, sia nel senso del non raggiungere un obiettivo  (distorsione/deviazione: non sei quello che dovresti essere, scambi il bene con il male…) sia nel senso dell’infedeltà (vivi relazioni ipocrite, compresa quella con Dio). Il Peccato è dunque una malattia dello spirito, che falsa e inquina l’uomo da dentro. In questo senso essa è più grave di quella del corpo, che aggredisce l’uomo da fuori. Gesù è venuto a guarire l’uomo in modo radicale, a partire da dentro, dal peccato.

§ Per la prima volta si presentano sulla scena gli oppositori di Gesù: sono i cuostodi della legge, gli interpreti della volontà di Dio, eppure non riconoscono Gesù come proveniente da Dio. Gesù legge anche nel loro cuore dubbioso e scandalizzato… per questo da loro un segno. La sua parola sarà o no capace di cancellare i peccati? Difficile verificarlo, visto che il peccato non si vede. Allora Gesù mostra la potenza della sua parola facendo un miracolo più piccolo di quello del perdono, ma ugualmente impossibile agli uomini e, questa volta, verificabile: Guarisce il paralitico!

§ Tutti si meravigliano e lodano Dio. In qualche modo cioè, riconoscono che Gesù viene da Dio. nonostante questo, non molti lo seguiranno sul serio.

Alcuni spunti per cercare il “senso spirituale”

La parola di Gesù è potente, sa cambiare il cuore, sa guarire l’anima. Il Vangelo è una buona notizia per me. So accoglierlo con spirito di gratitudine, di meraviglia, di coinvolgimento?

Quattro portano uno… quanto è difficile a volte portare qualcuno al Signore, o lasciarsi portare a lui da qualcun altro, eppure tutti ne abbiamo bisogno.

Lasciarsi portare è difficile a causa del nostro orgoglio… eppure a volte abbiamo bisogno di chiedere consiglio o aiuto a qualcuno per progredire nel cammino della fede, perché ci troviamo come paralizzati, incapaci di muoverci in una direzione o nell’altra, incapaci di vedere dentro di noi, di capire, di prendere forza per affrontare le nostre nebbie…


Portare qualcun altro al Signore è frutto di grande fede, e anche di disponibilità a fare fatica. In questo dobbiamo farci sempre aiutare… anche qui mettendo da parte l’orgoglio, condividendo con qualcuno il nostro desiderio di portare al Signore una persona, un amico, un membro della nostra famiglia per pregare insieme per questo scopo…

Anche noi a volte dobbiamo affrontare la folla. Credenti solo di nome, fratelli di fede che vivono il contrario di ciò che professano, scandali, una diffusa superficialità, ma anche pregiudizi, condizionamenti, ritmi di vita… qual è la nostra folla? Che cosa, di solito, nelle nostre giornate, si mette come ostacolo tra noi e il Signore?

La Parola di Gesù accolta nel cuore è potente, cambia la vita! Se ci mettiamo in gioco con il Maestro, la sua potenza ci guarisce da tutto ciò che ci inquina, che ci fa mancare il bersaglio di un’umanità serena e realizzata. Gesù ha il potere di guarire, di guarirci. Abbiamo il coraggio di riconoscere le nostre distorsioni, il nostro peccato, quello che paralizza il cuore, le relazioni, alcuni aspetti della nostra vita? E… abbiamo il coraggio di metterlo davanti al Signore nella preghiera, con umiltà, ma anche con grande fiducia?

Gli scribi dubitano del potere di Gesù. A volte anche noi dubitiamo di questo potere, anche se per motivi diversi… perché crediamo solo in noi stessi… perché non riusciamo a trovare un modo autentico di entrare in relazione con il Signore… per debolezza… perché semplicemente non abbiamo mai seriamente provato a metterci in gioco con lui…

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