Mc 1,40-45
1Entrò di nuovo a
Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante
persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava
loro la Parola.
3Si recarono da lui
portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4Non potendo però
portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto
dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era
adagiato il paralitico. 5Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio,
ti sono perdonati i peccati».
6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7«Perché costui parla
così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?».
8E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così
pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 9Che cosa è più facile:
dire al paralitico «Ti sono perdonati i peccati», oppure dire «Àlzati, prendi
la tua barella e cammina»? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il
potere di perdonare i peccati sulla terra, 11dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua
barella e va' a casa tua». 12Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli
occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo:
«Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
§
Dopo la guarigione del lebbroso
(Mc 1,45) Gesù era stato costretto a rimanere fuori dai villaggi. Dopo qualche
giorno vi ritorna, e subito si diffonde la voce di lui. Gesù attira molta
gente, ma per la maggior parte dei casi questa folla è spinta solo da
curiosità, o comunque non ha motivazioni sufficienti per coinvolgersi con Gesù.
§
Davanti a tutta questa gente Gesù
annuncia la Parola. La priorità del Maestro è chiara: offrire a tutti la buona notizia
(vangelo) che in lui, Dio è presente in mezzo al suo popolo, e nel suo Amore
vuole compiere per i suoi figli il miracolo della guarigione e della vita
nuova.
§
Ad un tratto la scena cambia.
Quattro uomini ne portano un quinto, paralitico, su una barella. La loro
fiducia in Gesù è evidente: a costo di portare il paralitico ai suoi piedi tentano
ogni strada. Decidono di togliere parzialmente la copertura della casa (cosa
possibile vista la fattura delle case) affrontando una situazione faticosa e
complessa. Il primo ostacolo che affrontano è proprio quello della folla,
indifferente e insensibile al punto da formare un muro impenetrabile.
§
Ci si aspetterebbe che Gesù,
vista la fede di chi lo ha portato a lui, guarisca il paralitico. Il Maestro
invece decide di tirar fuori il tema del peccato. I miracoli che egli compie
sono solo un segno della sua missione. Il potere di guarire miracolosamente il
corpo è segno del suo potere di guarire l’uomo in maniera molto più profonda,
liberandolo dalla malattia spirituale del peccato.
§
Le sue parole sono piene di Amore
(figliolo). Nello stesso momento rivelano il peccato e lo tolgono. Nessuno fino
a quel momento avrebbe potuto sapere che quell’uomo è peccatore, Gesù lo sa
perché sa leggere nella profondità del cuore. Egli però non è venuto a
condannare o a svergognare, ma per liberare, guarire; la sua Parola è potente:
mentre dichiara il peccato lo perdona, lo cancella. Quell’uomo è ristabilito
nella sua relazione con Dio perché era peccatore ma non lo è più.
§
…per capire meglio… Il peccato è
descritto dall’AT con molte parole che rendono l’idea del “mancare il
bersaglio”, sia nel senso del non raggiungere un obiettivo (distorsione/deviazione: non sei quello
che dovresti essere, scambi il bene con il male…) sia nel senso dell’infedeltà
(vivi relazioni ipocrite, compresa quella con Dio). Il Peccato è dunque una
malattia dello spirito, che falsa e inquina l’uomo da dentro. In questo senso essa
è più grave di quella del corpo, che aggredisce l’uomo da fuori. Gesù è venuto
a guarire l’uomo in modo radicale, a partire da dentro, dal peccato.
§
Per la prima volta si presentano
sulla scena gli oppositori di Gesù: sono i cuostodi della legge, gli interpreti
della volontà di Dio, eppure non riconoscono Gesù come proveniente da Dio. Gesù
legge anche nel loro cuore dubbioso e scandalizzato… per questo da loro un
segno. La sua parola sarà o no capace di cancellare i peccati? Difficile
verificarlo, visto che il peccato non si vede. Allora Gesù mostra la potenza
della sua parola facendo un miracolo più piccolo di quello del perdono, ma
ugualmente impossibile agli uomini e, questa volta, verificabile: Guarisce il
paralitico!
§
Tutti si meravigliano e lodano
Dio. In qualche modo cioè, riconoscono che Gesù viene da Dio. nonostante
questo, non molti lo seguiranno sul serio.
Alcuni spunti per cercare il “senso
spirituale”
La parola di
Gesù è potente, sa cambiare il cuore, sa guarire l’anima. Il Vangelo è una
buona notizia per me. So accoglierlo con spirito di gratitudine, di meraviglia,
di coinvolgimento?
Quattro
portano uno… quanto è difficile a volte portare qualcuno al Signore, o
lasciarsi portare a lui da qualcun altro, eppure tutti ne abbiamo bisogno.
Portare
qualcun altro al Signore è frutto di grande fede, e anche di disponibilità a
fare fatica. In questo dobbiamo farci sempre aiutare… anche qui mettendo da
parte l’orgoglio, condividendo con qualcuno il nostro desiderio di portare al
Signore una persona, un amico, un membro della nostra famiglia per pregare
insieme per questo scopo…
Anche noi a
volte dobbiamo affrontare la folla. Credenti solo di nome, fratelli di fede che
vivono il contrario di ciò che professano, scandali, una diffusa
superficialità, ma anche pregiudizi, condizionamenti, ritmi di vita… qual è la
nostra folla? Che cosa, di solito, nelle nostre giornate, si mette come
ostacolo tra noi e il Signore?
La Parola di
Gesù accolta nel cuore è potente, cambia la vita! Se ci mettiamo in gioco con
il Maestro, la sua potenza ci guarisce da tutto ciò che ci inquina, che ci fa
mancare il bersaglio di un’umanità serena e realizzata. Gesù ha il potere di
guarire, di guarirci. Abbiamo il coraggio di riconoscere le nostre distorsioni,
il nostro peccato, quello che paralizza il cuore, le relazioni, alcuni aspetti
della nostra vita? E… abbiamo il coraggio di metterlo davanti al Signore nella
preghiera, con umiltà, ma anche con grande fiducia?
Gli scribi
dubitano del potere di Gesù. A volte anche noi dubitiamo di questo potere,
anche se per motivi diversi… perché crediamo solo in noi stessi… perché non
riusciamo a trovare un modo autentico di entrare in relazione con il Signore…
per debolezza… perché semplicemente non abbiamo mai seriamente provato a
metterci in gioco con lui…
Nessun commento:
Posta un commento