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mercoledì 20 marzo 2019

Un super inganno

Pietre e pane
Lc 4,1-13

Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo».

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». 

Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti custodiscano;
e anche:
Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
Gesù gli rispose: «È stato detto:Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.


Chi non vorrebbe liberarsi dai limiti, dalle mancanze dell’umanità? Chi non vorrebbe essere continuamente tormentato dai bisogni, la fame, la sete, il sonno e la stanchezza, e molti altri generi di fame e sete che ci affliggono… chi non vorrebbe avere tutto sotto controllo, in modo da non dover essere più tormentato dal passato, impaurito dal futuro, messo alla prova da un presente pieno di imprevisti? Chi non vorrebbe poter avere una relazione più semplice con un Dio più a portata di mano, un Dio che semplicemente risponda alle nostre richieste? La realtà, è che questo uomo, o meglio, questa specie di superuomo non esiste. Forse a volte vorremmo avere almeno qualcuna delle capacità di questo superuomo, e magari il fatto di essere invece uomini e donne normali ci fa arrabbiare, ma questi desideri in noi, nascondono qualcosa di molto pericoloso.

Il Vangelo ci fa scoprire infatti qualcosa di inquietante: la descrizione di questo superuomo, senza bisogni, senza imprevisti, capace di controllare tutto, perfino la relazione con Dio, è un’idea di uomo diabolica. Il Diavolo stesso la propone a Gesù, e lui, il maestro, la rifiuta in maniera decisa. Ma perché? 

L’uomo è creatura di Dio, fatto a sua immagine, fatto per vivere in relazione con il suo creatore. La tentazione di fare senza Dio è vecchia come l’umanità, è originaria, è quella tentazione che il serpente suggerisce ad Eva nel paradiso terrestre. Mangiare l’albero per diventare come Dio e non avere più bisogno di lui. Eppure ci farebbe comodo liberarci un po’ dalle nostre miserie, dalle nostre incompletezze. Perché dev’essere così sbagliato farlo? 

Dietro la proposta di satana, sta qualcosa di ben più grave. Chi vuole accarezzare questo sogno, questa brama di autonomia, di grandezza deve pagare il prezzo di un drammatico inganno. Può ambire alla presunzione di essere “super” solo chi si prostra davanti al diavolo. Che sporco tranello: una proposta di autonomia che però ci rende schiavi. una proposta di potere, che però ci chiede di sottometterci ad un potere. Diventare potenti, svincolati da tutto e da tutti, significa diventare anche prede, destinate a consumarsi servendo i propri privilegi. Questo è l’inganno definitivo che ci convince che questa idea di superuomo è da fuggire come la morte. Sì, la morte, perché la vita è di Dio, e chi si sottomette a qualcuno o qualcosa che non sia Dio non può che trovare morte. 

La proposta di Gesù è luminosa. Per trovare la strada della sua realizzazione, l’uomo non deve immaginarsi diverso, sognare di essere “super”. La via del suo compimento, della sua pienezza, passa piuttosto da alcuni passaggi che il Maestro percorre prima di noi, quasi per aprirci la strada. Prima di tutto, chi sente il desiderio di realizzare la propria umanità, deve passare dalla strada faticosa di mettersi davanti a se stesso, nella verità, riconoscendo la realtà della propria persona e della propria umanità. C’è bisogno di tirare via pensieri di giudizio, auto giustificazioni, bugie che raccontiamo a noi stessi per paura o per fragilità. Ecco il deserto, il luogo dell’essenzialità, dove non si possono portare maschere, ma si vive a contatto con una realtà che spinge a liberarsi dei fronzoli, a tenere ciò che è davvero necessario, autentico. 

Nel deserto Gesù non va da solo, ma sostenuto dallo Spirito Santo. Senza questa potente compagnia noi non possiamo entrare in quel deserto che ci mette con forza davanti alla verità di noi stessi. 

Accompagnato dallo Spirito, Gesù vince la tentazione di essere autosufficiente, e conferma la sua scelta: riconoscere Dio e abbandonarsi a lui in una fiducia piena. I gesti di Gesù ci fanno capire che la vera libertà non consiste nell’essere liberi da vincoli, ma nel non vincolarsi a cose che non sanno dare vita, non possono darla, o peggio a realtà che promettono la vita con l’inganno ma poi la tolgono. 

L’uomo cammina verso la sua pienezza quando sa vivere con i propri bisogni, ma non ne diventa schiavo, non si fa accecare dal loro morso. Bisognoso, ma sempre capace di riconoscere qual è il suo bisogno primario: quello di restare in relazione con Dio.

L’uomo cammina verso la sua pace non quando pretende di controllare tutto, ma quando, riconoscendo di non poter gestire la realtà, si abbandona con serenità nelle mani di colui che guida la storia, e che, anche attraverso gli imprevisti della vita, certamente lo condurrà al suo bene.

L’uomo mostra la sua grandezza non quando pretende di piegare a se la volontà di Dio, ma quando è capace di sottomettere la sua volontà non a mille pressioni, ma solo a Dio, l’unico degno di ricevere obbedienza.

Questo è molto più che un super-uomo, è l’uomo nell’orizzonte di Dio. In questo sta il vero potere dell’uomo, nella possibilità che ha di servire non chi lo inganna e lo rende schiavo, ma chi lo custodisce e lo guida al bene con lo stesso amore grande e gratuito con il quale lo ha creato.

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